Autore: Fulvio Frati

Fonte: AUPI. LINK RIVISTA SCIENTIFICA DI PSICOLOGIA. VOLUME 1/ 2017.

Il seguente articolo è solo un estratto di un articolo molto più complesso. L’articolo completo è consultabile al seguente link https://www.fisppsicologia.it/images/riviste/LINK-1-2017.pdf

Alla loro nascita come discipline scientifiche, la Psicologia, la Psichiatria e la Psicoanalisi hanno ideato, nel tentativo di perseguire l’individuazione di nuove metodologie atte a sviluppare la salute mentale negli individui e nelle popolazioni in generale, modelli fondati sostanzialmente sulla presenza in ciascun essere umano di una “personalità individuale”, intesa come modalità funzionale specifica di una “mente” (e cioè di un’attività squisitamente psichica) sviluppata dal substrato biologico del corpo, ed in particolare dal Sistema Nervoso Centrale e soprattutto dal cervello. Tale substrato biologico veniva a sua volta visto in continua relazione con un “ambiente” fisico ed umano, nella cui costante interazione esso si sviluppava e si modificava durante il corso di tutta la vita individuale. Oggi tale paradigma appare superato o almeno in via di superamento, in quanto le numerose dicotomie su cui esso si fondava si rivelano sempre meno credibili ed accettate dalla Comunità scientifica internazionale, e ciò sta producendo significative modificazioni anche negli ambiti della psicopatologia e della psicoterapia.

Definizione di “salute” (O.M.S. – W.H.O.)

L’Atto costitutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.-W.H.O.), firmato a New York il 22 luglio 1946, approvato dall’Assemblea Federale di tale Ente il 19 dicembre 1946 ed entrato in vigore il 7 aprile 1948, fornisce la seguente definizione di “salute”:«La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo in assenza di malattia o di infermità». Afferma inoltre tale documento al riguardo:«Il possesso del migliore stato di salute possibile costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, di opinioni politi-che, di condizione economica o sociale.

La salute di tutti i popoli è una condizione fondamentale della pace nel mondo e della sicurezza; essa dipende dalla più stretta cooperazione possibile tra i singoli e tra gli Stati. I risultati raggiunti da ogni Stato nel miglioramento e nella protezione della sanità sono preziosi per tutti».A sua volta, l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana sancisce che: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbli-gato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La leg-ge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Inoltre, secondo una definizione dell’O.M.S. più recente, la salute è «uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità, è un diritto umano fondamentale» (Alma Alta, URSS, 6-12 settembre 1978). Nella “Conferenza Internazionale sulla promozione della salute” (Ottawa, Ontario, Canada, 17-21 novembre 1986) si ribadisce infine che:

«…La promozione della salute è il processo che mette le persone in grado di aumen-tare il controllo sulla propria salute e migliorarla…»«…Le persone non possono raggiungere il loro pieno potenziale di salute se non sono capaci di controllare quei fattori che determinano la loro salute…»«…I prerequisiti e le aspettative per la salute non possono essere garantiti solo dal settore sanitario… Le persone di ogni ceto sociale sono coinvolte come individui, famiglie e comunità…».«…La promozione della salute sostiene lo sviluppo individuale e sociale fornendo l’informazione e l’educazione alla formazione, e migliorando le abilità per la vita quotidiana. In questo modo si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e sui propri ambienti e di fare scelte favorevoli alla salute…».«…La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca, si ama…».Per tutte queste ragioni, da circa una ventina d’anni si è andata sviluppando anche nel nostro Paese un’Area specialistica della Psicologia, peraltro già in precedenza sorta negli Stati Uniti ed in vari altri Paesi occidentali, denominata “Psicologia della salute”.

Definizione di “salute mentale” (O.M.S. – W.H.O.)

Con l’espressione “salute mentale”, secondo la definizione dell’Organizzazione Mon-diale della Sanità (O.M.S.-W.H.O.), si fa riferimento ad uno stato di benessere emoti-vo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive ed emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e ma-ture con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.Nella “Dichiarazione di Helsinki sulla Salute Mentale” (2005), i Paesi ad essa aderenti affermano e sottoscrivono quanto segue: «Sottoscriviamo l’affermazione secondo la quale non c’è salute senza salute mentale. La salute mentale è una delle componenti centrali del capitale umano, sociale ed economico delle nazioni e deve pertanto essere considerata come parte integrante e fondamentale di altre politiche d’interesse pubblico, quali quelle relative ai diritti umani, all’assistenza sociale, all’educazione e all’impiego. Pertanto, noi, i ministri responsabili della salute, conformemente alle responsabilità e alle strutture costituzionali nazionali, ci impegniamo a riconoscere l’esigenza di adottare politiche per la salute mentale basate su esaustive evidenze scientifiche, e a prendere in esame modalità e mezzi di sviluppo, realizzazione e sostegno di tali politiche nei nostri rispettivi Paesi».La Dichiarazione di Helsinki sulla Salute Mentale (2005) sostiene quindi, in estrema sintesi, che “Non c’è salute senza salute mentale”. Ma “salute mentale” e “salute del cervello” sono sinonimi? Cioè, in altri termini: che relazione c’è tra “salute del cervello” e “salute della mente”?Sicuramente, un cervello sano dal punto di vista anatomo-patologico e neurologico costituisce la base fondamentale per la “salute del cervello” al livello funzionale, e quindi anche per la “salute della mente”. Mantenere sano il cervello dal punto di vista neurologico attraverso stili di vita adeguati è, quindi, una prima condizione necessa-ria, ma non sufficiente, al fine del perseguimento e dell’ottenimento di una sufficien-te “salute mentale”. Affinché vi sia un’adeguata “salute della mente”, tuttavia, non è sufficiente una condizione neurologica priva di evidenti disturbi, danni o patologie. Sono anzi ben note, nella nosografia psichiatrica, tutta una serie di problematiche anche molto gravi nelle quali non si registra, anche con l’ausilio delle tecniche dia-gnostiche più efficaci oggi a disposizione, nessun tipo di problematica neurologica. “Salute del cervello” e “salute mentale” sono, pertanto, due variabili in parte colle-gabili, ma anche in parte indipendenti. Esse debbono cioè essere esaminate congiun-tamente, ma anche analizzate in modo indipendente l’una dall’altra.